di Ciro Muto , pubblicato il 03 Febbraio 2023 alle ore 10:00
Il regime forfettario potrebbe essere un’opzione vantaggiosa, ma non per tutti. Prima di decidere, è importante valutare attentamente la propria situazione finanziaria e familiare. La legge di bilancio 2023 ha ampliato il numero di partite IVA che possono adottare questo regime fiscale favorevole, innalzando il limite annuo di ricavi/compensi da non superare da 65.000 euro a 85.000 euro. Tuttavia, se si superano i 100.000 euro, si è immediatamente esclusi dal regime forfettario.
Per determinare se il regime forfettario sia più vantaggioso rispetto a quello ordinario (IRPEF ed IVA), è necessario esaminare la propria situazione finanziaria e familiare. Ad esempio, se si hanno coniuge e figli a carico, questo potrebbe influire sulla scelta finale. In definitiva, è importante fare i conti prima di scegliere il regime fiscale più adatto alle proprie esigenze.
Regime Forfettario 2023: Perché conviene
Chi è nel forfettario non calcola l’IRPEF, addizionali regionali e comunali ed IRAP. Egli paga un’imposta sostitutiva. E la calcola con un’aliquota che è già più bassa di quella IRPEF prevista per il primo scaglione (23%). L’aliquota forfettaria è del 15%. Dunque, 8 punti percentuali in meno.
Se poi si tratta di una nuova attività, il forfettario applica l’aliquota 5% (invece che 15%) per i primi 5 anni di attività. Pertanto, in questo caso il risparmio è notevole in termini di tasse da pagare.
Il forfettario inoltre non applica nemmeno l’IVA in fattura che emette e non applica nemmeno la ritenuta d’acconto. Il reddito imponibile su cui calcolare l’imposta sostitutiva è determinato applicando ai ricavi/compensi percepiti nell’anno un coefficiente di redditività che è diverso a seconda del codice ATEO dell’attività.
Inoltre in questo regime si hanno semplificazioni anche in termini di adempimenti. Non si fa la dichiarazione IVA, non si fanno gli ISA, non si fa la dichiarazione IRAP, non si liquida l’IVA periodica, ecc.
Regime Forfettario 2023: Perché NON conviene
Il regime forfettario offre numerosi vantaggi fiscali rispetto al regime ordinario. Ad esempio, chi adotta questo regime non deve calcolare l’IRPEF, le addizionali regionali e comunali, o l’IRAP. Invece, paga un’imposta sostitutiva con un’aliquota del 15%, che è inferiore di 8 punti percentuali rispetto alla prima fascia IRPEF.
Per le nuove attività, l’aliquota forfettaria è ancora più conveniente: il 5% per i primi 5 anni, con un notevole risparmio in termini di tasse da pagare. Inoltre, in questo regime non è necessario applicare l’IVA nelle fatture emesse, né la ritenuta d’acconto.
Il reddito imponibile è determinato applicando un coefficiente di redditività diverso a seconda del codice ATEO dell’attività. Infine, il regime forfettario offre semplificazioni anche in termini di adempimenti fiscali, rendendo la vita più facile a chi gestisce un’attività. In sintesi, per coloro che cercano una soluzione più conveniente e semplice per la propria attività, il regime forfettario potrebbe essere la risposta che stanno cercando.
Regime Forfettario 2023: vediamo la Legge di bilancio 2023
Il regime forfetario per gli esercenti attività d’impresa e arti e professioni introdotto dalla legge di stabilità 2015 offre notevoli vantaggi fiscali e semplificazioni.
Con l’aliquota al 15% (5% per le nuove attività), gli operatori economici di ridotte dimensioni possono pagare un’unica imposta in sostituzione di IRPEF, addizionali regionali e comunali, IRAP e IVA. Il reddito da assoggettare a tale imposta viene determinato applicando un coefficiente di redditività basato sul codice ATEO dell’attività.
Inoltre, la recente modifica alla legge ha aumentato il limite dei ricavi o compensi percepiti per accedere a questo regime agevolato da 65.000 a 85.000 euro. Questo regime forfetario è stato introdotto per supportare i contribuenti di minori dimensioni, semplificando le loro obbligazioni fiscali e contabili.
Oltremodo…
Il regime forfetario è un’opzione fiscale vantaggiosa riservata ai titolari di attività commerciali o autonomie che hanno conseguito ricavi o compensi non superiori a 65.000 euro nell’anno precedente e hanno sostenuto spese complessive non superiori a 20.000 euro. Per accedere a questo regime, è necessario che i titolari non abbiano percepito redditi da lavoro dipendente o assimilati che superano i 30.000 euro.
Questa opzione fiscale offre semplificazioni e un’imposta unica, sostituendo tutte le tasse dovute, rendendo il processo fiscale più semplice e conveniente per i titolari di attività di piccole dimensioni.
Regime Forfettario 2023: in sintesi
La normativa del regime forfettario offre una serie di vantaggi fiscali ai contribuenti con redditi d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi o compensi inferiori a 85.000 euro. Questo regime semplifica la determinazione del reddito imponibile applicando un coefficiente di redditività stabilito dalla legge, con la deduzione dei contributi previdenziali obbligatori, compresi quelli per i collaboratori.
Inoltre, prevede l’applicazione di un’unica imposta sostitutiva del 15% per la maggior parte delle imposte ordinarie (sui redditi, addizionali regionali e comunali, Irap), con una riduzione al 5% per le attività nuove.
Chi supera i 100.000 euro di compensi o ricavi esce immediatamente dal regime forfettario, e sarà soggetto all’imposta sul valore aggiunto per le operazioni effettuate che hanno comportato il superamento del limite. Chi invece supera la soglia di 85.000 euro ma resta al di sotto dei 100.000 euro, uscirà dal regime forfettario solo all’inizio dell’anno successivo.
Regime Forfettario 2023: punti fondamentali
Ci sono infatti vantaggi e svantaggi da tenere in considerazione. Ecco alcune delle cose che è importante valutare:
- La determinazione agevolata del reddito imponibile con l’applicazione di un coefficiente di redditività, che permette di godere di uno sconto fiscale.
- L’applicazione di un’unica imposta al reddito imponibile, che sostituisce quelle ordinariamente previste. Questo può comportare un risparmio significativo.
- Tuttavia, chi ha compensi o ricavi superiori ai 100mila euro sarà costretto a uscire dal regime forfettario, senza poter usufruire delle agevolazioni fiscali.
- E’ importante considerare anche il fatto che, sebbene il regime forfettario sia molto flessibile, non consente di dedurre tutte le spese che normalmente sarebbero deducibili.
In definitiva, prima di scegliere il regime forfettario, è necessario effettuare una valutazione approfondita delle proprie esigenze e delle proprie finanze, per decidere se questa soluzione fiscale sia o meno conveniente per la propria situazione personale.